Da adesso il progetto PNRR, realizzato da FORMA.Azione srl, Giove In Formatica Srl, Fondazione Umbra per l’Architettura e Le Fucine Srl, è a disposizione della Regione. L’assessore alla Cultura Tommaso Bori:
“Ne faremo tesoro”
Trasformare il mondo degli operatori culturali umbri in una comunità capace di dialogare e collaborare costruttivamente è possibile? Il progetto ComunitUp ci ha provato. E i risultati sono incoraggianti.
Mercoledì 5 novembre, alla Sala della Partecipazione di Palazzo Cesaroni, si è svolto l’evento di chiusura del percorso iniziato nel marzo del 2024. Oltre ai rappresentanti dei partner di progetto Anna Schippa, Virna Venerucci e Enrico Cenci, c’era l’assessore regionale alla Cultura Tommaso Bori.
ComunitUP è un progetto PNRR finanziato dall’Unione Europea Next Generation EU e dal Ministero della Cultura nell’ambito dell’avviso “Capacity building per gli operatori della cultura per gestire la transizione digitale e verde”/azione AI. Per la sua realizzazione è stato creato Umbria Digital Deal, un network composto da un ecosistema diversificato di partner con capofila l’azienda FORMA.Azione srl, composto inoltre da Giove In Formatica Srl, Fondazione Umbra per l’Architettura Galeazzo Alessi e Le Fucine Srl.
Gli assi di ComunitUp sono stati quattro. In primis la realizzazione di DigiCult Umbria, la prima comunità di pratica per operatrici e operatori culturali umbri. Un progetto nel progetto che ha avuto come fulcro la creazione e l’implementazione di una piattaforma digitale www.digicultumbria.it che fornisce informazioni su eventi, bandi e corsi di formazione attinenti il mondo della cultura in Umbria, e alimenta il dialogo all’interno dei tre gruppi Facebook, uno perciascun macroabito di progetto. Gli iscritti, intesi come soggetti indipendenti o in rappresentanza di società, associazioni ed enti del territorio, sono oltre 250.
In questo contesto lo scrittore e giornalista Giovanni Dozzini, animatore di DigiCult Umbria, ha ideato e realizzato un podcast dedicato agli operatori culturali della regione.
Grazie a “Qui non c’è il mare” – questo il nome del podcast – Giovanni Dozzini ha incontrato alcune delle figure più significative tra quelle operanti nei settori culturali più disparati e in ogni zona dell’Umbria: Silvia Alunni, Andrea Mancini, Giacomo Della Rocca, Marco Del Buono, Saverio Verini, Francesca Dragoni, Simone Stopponi, Flavia Angeletti, Giacomo Sanna.
L’attività digitale e il percorso di “Qui non c’è il mare” sono stati inoltre propedeutici alla tessitura di una rete degli operatori, concretizzatasi anche attraverso l’organizzazione di alcuni incontri pubblici a Perugia e Foligno.
Altro asse è stato quello degli incontri di formazione e sensibilizzazione rivolti ai professionisti del settore culturale e ricreativo umbro: webinar, corsi in presenza e laboratori hanno offerto a operatrici e operatori culturali l’opportunità di approfondire temi legati alla transizione digitale e alle innovazioni tecnologiche. Ampio spazio è stato dedicato all’utilizzo dell’intelligenza artificiale e al tema, sempre più attuale, della tutela delle professioni intellettuali e del diritto d’autore nell’era digitale. Oltre 2.000 le presenze registrate.
Quindi le azioni di know-sharing, esperienze e study visit aziendale: visite ad aziende e organizzazioni del settore cultura che applicano già innovazioni per la transizione digitale. Tra le altre quelle a Cantieri Lubec 2024 e 2025, Roma Future Week 2024, Biennale di Venezia e POLIMI Politecnico di Milano.
Infine il Futura Culture Festival: una rassegna sviluppatasi in tre giornate dedicate ai tre macroambiti di intervento. La prima data, organizzata dalla Fondazione Umbra per l’Architettura al Carapace – la Tenuta Castelbuono di Bevagna – il 5 giugno 2025, ha riguardato il comparto moda, architettura e artigianato artistico. Un’importante occasione di dialogo e confronto tra professionisti e rappresentanti del mondo della cultura, favorendo lo scambio di visioni e riflessioni condivise sul futuro dell’architettura. Poi la serata del 18 ottobre 2025 organizzata da Giove In Formatica, sul macroambito musica, audiovisivo, spettacolo dal vivo, festival: il Teatro Pavone di
Perugia ha ospitato Yoko Yamada, la comica e attrice bresciana di origini italo-giapponesi, tra le voci più originali della stand-up comedy italiana. Il terzo appuntamento, il 2 novembre 2025, è stato incentrato sul macroambito arti visive, patrimonio culturale, archivi e biblioteche, musei, editoria, libri e letteratura. Attraverso il video mapping architettonico “La leggenda del vento sul bosco di Montone”, realizzato da Le Fucine nell’ambito della Festa del Bosco di Montone, il pubblico ha potuto sperimentare come tecnologia e innovazione digitale possano costituire strumenti fondamentali per la valorizzazione e la promozione del patrimonio culturale, favorendo nuove forme di narrazione e ingaggio.
ComunitUp, per volontà di Umbria Digital Deal, adesso sarà messo a disposizione alla Regione Umbria. L’esperienza maturata in questi venti mesi ha dimostrato che tra gli operatori culturali umbri esiste un interesse a costruire una rete, e prima di tutto il forte bisogno di essere ascoltati dalle istituzioni e dai corpi intermedi. L’assessore Bori ha confermato l’intenzione di integrare quest’esperienza nelle azioni già in essere della Regione, a partire dalla decisiva partita del nuovo Testo Unico sulla Cultura, che nelle prossime settimane si giocherà su due tavoli: il 14 novembre con la conferenza stampa di presentazione a Perugia, il 28 novembre con i gruppi di discussione e confronto tra gli operatori culturali a Terni, in occasione della seconda parte di Umbria Libri 2025.

